Dramsam, una storia lunga 40 anni

Nell’Italia degli anni ‘80 le “passioni” artistiche si intrecciavano spesso all’impegno civile e all’idea di una società più “giusta”, libera e liberata dalle pastoie delle ingiustizie sociali.

Era l’Italia di Gianni Rodari e di Fabrizio De Andrè e ancora permeata dello spirito di don Milani e della sua “Lettera a una professoressa”; un paese dove nella scuola fiorivano laboratori di teatro e di musica e si sperimentavano proposte stimolanti in cui tradizione e novità creativa si mescolavano e si ricercavano.

Gli allora giovani componenti di quello che sarebbe diventato il Dramsam si lasciarono travolgere da quella ondata di passione e interesse per la musica, il teatro, la danza, sperimentando, senza preclusioni di genere, musica popolare e contemporanea, teatro di figura e gestuale, danza contemporanea e danza storica.

Approdarono per caso ( o per destino ?!) alla cosiddetta musica antica, all’ascolto e al recupero, dapprima curioso e stupito, del repertorio storico frutto di un’epoca erroneamente considerata “buia” che aprì loro, progressivamente, un universo completamente diverso da quello appreso e “filtrato” attraverso il nozionismo scolastico e i film su Robin Hood.

Non fu amore “a prima vista” ma un innamoramento lento e progressivo che, nonostante gli anni e le perdite insostituibili, continua ancora oggi.

Alessandra Cossi

 

L'articolo di Alex Pessotto su Classic Voice dicembre 2023Un ringraziamento sentito va al giornalista Alex Pessotto, referente free lance per il Piccolo di Gorizia, al quale dobbiamo il bell'articolo pubblicato sulla rivista Classic Voice.