GODE IS THE LAY, SWETE IS THE NOTE: SULLE TRACCE DI SIR ORFEO

Venerdì 6 ottobre, Ensemble Girofalco porta Orfeo ed Euridice alla Sala ‘700 della Chiesa di Sant’Ignazio. Ingresso in sala dalle 20:30, inizio concerto alle ore 21:00.

Il concerto di Musica Cortese del 06 ottobre nasce da un lay bretone conservato in un manoscritto inglese del 1330, una rielaborazione del mito di Orfeo ed Euridice.

La città di Winchester fa da sfondo alla vicenda: la moglie del re, Heurodis, si perde in un sogno, rapita dal re delle fate. Sir Orfeo, amante della musica e dell’arpa in particolare,  sopraffatto dal dolore, si ritira a vivere nei boschi, lasciando il regno a un fidato collaboratore, vagando per anni nella solitudine e concedendosi solo raramente consolazione con la musica.

Come, e se, Sir Orfeo riuscirà a riunirsi all’amata e a riprendere il posto che gli spetta di diritto, verrà raccontato nel corso del concerto, dove la sua storia sarà supportata da alcune fra le poche melodie inglesi dell’epoca, giunte fino ai giorni nostri quasi per caso, ancora custodi di una sonorità e di un linguaggio potenti, e altri brani a loro contemporanei, fra cui La harpe de la melodie, un caposaldo dello stile dell’ars subtilior, e alcune danze, fra cui il celebre Lamento di Tristano.

Cecus non judicat de coloribus (“Il cieco non può giudicare i colori”), capolavoro contrappuntistico di Agricola, porta con sé le tracce di Johannes e Carolus ed è a loro dedicato nel Manoscritto di Segovia. Da questi dettagli possiamo osservare l’emergere di un nuovo tipo di musicista: il solista.

La maggior parte dei musicisti che oggi conosciamo sono infatti compositori, mentre questi quattro suonatori di strumenti ad arco sono rimasti nella storia solo per le loro qualità di esecutori.